Introduzione
L’attacco statunitense contro i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan rappresenta un momento di discontinuità nella dinamica di confronto tra Stati Uniti, Iran e Israele. L’azione, condotta senza mandato internazionale, ha avuto effetti immediati sugli equilibri di sicurezza regionali e ha segnato il ritorno esplicito della deterrenza attiva come strumento di politica estera americana. L’analisi che segue intende ricostruire l’operazione dal punto di vista tecnico-militare, valutandone le condizioni di possibilità, i vincoli operativi e le implicazioni strategiche. Viene inoltre esaminata la coerenza politica dell’intervento, alla luce delle posizioni espresse da Washington, dell’assenza di autorizzazione congressuale e del contesto internazionale segnato da pluralità di crisi. L’obiettivo è quello di collocare l’evento all’interno della più ampia trasformazione dell’ordine globale, evidenziando come le azioni locali si inseriscano in dinamiche sistemiche. La valutazione prende in considerazione non solo l’impatto sul programma nucleare iraniano, ma anche il messaggio inviato a potenze rivali, alleati regionali e opinione pubblica internazionale. (continua a leggere…)